E’ stata una bella sfida per una visual artist come me rispondere alla call di Adeline de Monseignat a scrivere una lettera d’amore a Penelope.
L’occasione è stata una mostra presso la Gallery 46 White Chapel di Londra, lo scorso febbraio 2017.
Al tempo di Penelope avevano solamente inchiostro e carta per mandare messaggi o lettere di qualsiasi genere ma oggi non siamo più abituati a scrivere lettere, e men che meno lettere d’amore, perchè… Beh, perchè quando I nostri cari sono lontani, esprimiamo il nostro amore chiamandoli al telefono o connettendoci con loro via Skype o scrivendo una breve nota su Whatsapp o, ancora, creando un video live su FB e condividendolo anche con i nostri amici.
Meglio, peggio, non credo questo sia il punto. Il fatto è che la vita è cambiamento e a me piace accoglierlo il cambiamento, perché porta nuova consapevolezze ed è da stimolo a guardare le cose da prospettive diverse, permettendo così di crescere.
Detto questo, mi è piaciuto molto scrivere una lettera d’amore a Penelope, mettermi nei panni di uno dei suoi Pretendenti (apparentemente erano 108), sapendo che quella lettera avrebbe potuto rappresentare l’unica opportunità di conquistare il suo cuore. Spero vi piacerà!
Cara Penelope,
un minuto, poi un minuto ancora.
Un minuto solamente.
Quanto dura un minuto dopo un altro?
E quanto dopo un altro ancora?
Non è che un minuto, in fondo, no?
Vede la notte, è vero, e il giorno appresso a lei, vede un albero innevato, è vero, e una foglia secca a terra poi.
Ma è un minuto, un minuto solamente, dopo un altro e un altro ancora poi.
Penelope, mia cara, dimmi che un minuto solo è che mi separa ancora da te.